giovedì 16 maggio 2013

Agricoltura ed allevamento

"Cercai un pezzo di terreno più umido [...] dissodai un campo [...] Qui seminai il seme restante in febbraio, un po' prima dell'equinozio di primavera; questo seme, irrorato dalle piogge di marzo e di aprile, germogliò molto bene e diede un ottimo raccolto" 
D. Defoe, Robinson Crusoe, Garzanti Libri, 1719.

Robinson, dopo un primo periodo passato sull'isola a raccogliere e cacciare per procacciarsi da vivere, iniziò a coltivare. Così fecero anche i primi uomini. Il passaggio dell'uomo ad argicoltore e allevatore segnò una grande svolta nella storia. Si tratta di un cambiamento evolutivo. Quando le condizioni di vita sulla Terra

diventarono più favorevoli,circa 10000 anni fa,Neolitico (nuova età della pietra), l’uomo imparò a utilizzare nuove tecnologie, dando vita a una vera e propria rivoluzione.Le società sedentarie, dedite all'allevamento e all'agricoltura,pesero il sopravvento ed iniziarono a produrre il proprio cibo, selezionando le risorse disponibili, intervenendo nella definizione degli equilibri ambientali.L’uomo iniziò a produrre i beni necessari alla propria sopravvivenza e questo segna l’inizio dell’agricoltura. La capacità di costruire strumenti finora usati per la caccia (pietre levigate per uccidere e scuoiare gli animali, lance e frecce con punte in pietra, asce di varie dimensioni) viene messa a servizio dell’agricoltura. Si iniziarono a conoscere meglio anche gli animali. I più mansueti vennero addomesticati: pecore, capre, buoi, asini. In questo modo l'uomo potrà avere sempre a disposizione carne, latte, lana e pelli. Importante è stato l’addomesticamento del cane, che può proteggere abitazioni e recinti e aiutare l’uomo nella caccia. Anche per questo motivo Robinson Crusoe parla del suo cane come del suo fedele servitore, " Non mi mancarono mai tutte le cose che poteva fare per me, tutta la compagnia di cui sapeva farmi dono; avrei solo voluto che mi parlasse, ma questa era una pretesa assurda."





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