"I
miei pensieri erano ormai interamente dominati dalla preoccupazione
di proteggermi dai selvaggi,
se mai ne fossero apparsi, o dalle belve feroci, ammesso che l'isola
ne fosse popolata; e avevo idee
disparate e contrastanti sul modo di cautelarmi e sul tipo di
abitazione che dovevo fabbricarmi; se scavarmi
una caverna sotto terra o piantare una tenda a cielo aperto; in breve
decisi di farmele tutte e due,
e in quale modo, con quale tecnica, non sarà forse ozioso
descrivere.[...]
Tenni subito conto di alcuni fattori che nella mia situazione mi
parvero opportuni: primo, e già ne
ho fatto menzione, posizione salubre e presenza d'acqua dolce;
secondo, protezione dal calore del sole;
terzo, sicurezza da esseri famelici, uomini o animali che fossero;
[...]trovai un breve
pianoro al riparo di una collina [...]decisi di piantare
la mia tenda."
D. Defoe, Robinson Crusoe, Garzanti Libri, 1719.
D. Defoe, Robinson Crusoe, Garzanti Libri, 1719.
Un'abitazione
è forse l'oggetto di base più importante che si possiede.
L'uomo
da subito ha espresso la necessità di eseguire delle costruzioni che
fungessero da riparo dalle intemperie del tempo . Le grotte naturali
non sempre erano a disposizione. Raffinando le tecniche di caccia,
iniziando a coltivare, l’uomo primitivo sentì l’esigenza di un
riparo più sicuro. I primi interventi costruttivi di cui abbiamo
testimonianza, appartengono al periodo neolitico.Si costruirono
capanne palafitte. Come aveva notato Robinson la vicinanza del riparo
ad un corso d'acuqa è indispensabile. Le prime grandi civiltà
infatti sorsero proprio sulle rive di fiumi o mari. Essi consentivano
facile irrigazione dei terreni e scambi commerciali con i territori
d'oltrmare.
Nel
Mediterraneo sorsero le prime case costruite con la pietra, legno e
paglia.
per i più abbienti. Quindi le modalità costruttive delle abitazioni si differenziavano in relazione alla classe sociale.
Inoltre gli Egizi davano più importanza alle città dei morti che a quelle dei vivi. Le città dei morti sono grandiosi complessi costruiti per durare secoli e secoli, e per questo si usa un materiale resistente, la pietra (granito, calcare ecc) .
Le abitazioni greche si sviluppano disordinatamente sulle pedici
Inoltre gli Egizi davano più importanza alle città dei morti che a quelle dei vivi. Le città dei morti sono grandiosi complessi costruiti per durare secoli e secoli, e per questo si usa un materiale resistente, la pietra (granito, calcare ecc) .
Le abitazioni greche si sviluppano disordinatamente sulle pedici
Le abitazioni romane vengono distinte in due categorie:le domus
La domus era una casa con atrio centrale,
coperto in maniera parziale dalle falde di un tetto che convogliava
l’acqua piovana in una vasca.
L’insula è costituita dai appartamenti in affitto, si tratta di grandi palazzi alti dai tre ai sei piani, dislocati lungo un intero isolato.
La casa araba era distribuita attorno ad un cortile quadrato coperto da una cupola, al centro del quale era presente una fontana. Chiusa verso l’esterno per proteggere l’intimità della casa, venivano distinti gli spazi destinati alle donne (harem) e quelli destinati agli uomini.
Nel Medioevo i signori abitavano nei castelli, il popolo invece aveva abitazioni anguste e malsane. Solo con lo sviluppo del commercio e con l’ascesa della classe mercantile (intorno l’anno Mille), vennero costruiti grandi palazzi nelle città, in pietra e legno simili ai castelli.
Il palazzo è l'emblema del Rinascimento. È la casa di città del nobile e del mercante, che attraverso il palazzo voleva dare un’immagine di se stesso.
I signori rinascimentali si fanno spesso mecenati di poeti, letterati, pittori, scultori e architetti che vivono alla loro corte e
contribuiscono alla realizzazione dei loro sontuosi palazzi. Il tipico palazzo rinascimentale di solito è un blocco unitario realizzato in muratura, simile ad una fortezza e strutturato su tre piani che si affacciano sia sulla strada che sul cortile interno: al pianterreno si trovano i locali di servizio; al primo piano vi sono i locali di rappresentanza utilizzati in occasione di feste e ricevimenti; il secondo piano è abitato dai componenti della famiglia, mentre il sottotetto è utilizzato come alloggio per la servitù. Le sale interne sono decorate con affreschi, stucchi, quadri, arazzi e sontuose scalinate, e sono arredate con mobili pregiati. Contemporaneamente si sviluppa il ceto borghese e con esso viene in parte modificata la struttura dell'abitazione. I locali si differenziano in base alla destinazione d'uso: ai piani superiori si trovano le stanze dei componenti della famiglia, mentre al primo piano i locali sono utilizzati per il lavoro e gli uffici. Il pianterreno, che in origine era utilizzato come laboratorio artigiano, diventa bottega e generalmente viene dato in affitto.
L’insula è costituita dai appartamenti in affitto, si tratta di grandi palazzi alti dai tre ai sei piani, dislocati lungo un intero isolato.
La casa araba era distribuita attorno ad un cortile quadrato coperto da una cupola, al centro del quale era presente una fontana. Chiusa verso l’esterno per proteggere l’intimità della casa, venivano distinti gli spazi destinati alle donne (harem) e quelli destinati agli uomini.
Nel Medioevo i signori abitavano nei castelli, il popolo invece aveva abitazioni anguste e malsane. Solo con lo sviluppo del commercio e con l’ascesa della classe mercantile (intorno l’anno Mille), vennero costruiti grandi palazzi nelle città, in pietra e legno simili ai castelli.
Il palazzo è l'emblema del Rinascimento. È la casa di città del nobile e del mercante, che attraverso il palazzo voleva dare un’immagine di se stesso.
I signori rinascimentali si fanno spesso mecenati di poeti, letterati, pittori, scultori e architetti che vivono alla loro corte e
contribuiscono alla realizzazione dei loro sontuosi palazzi. Il tipico palazzo rinascimentale di solito è un blocco unitario realizzato in muratura, simile ad una fortezza e strutturato su tre piani che si affacciano sia sulla strada che sul cortile interno: al pianterreno si trovano i locali di servizio; al primo piano vi sono i locali di rappresentanza utilizzati in occasione di feste e ricevimenti; il secondo piano è abitato dai componenti della famiglia, mentre il sottotetto è utilizzato come alloggio per la servitù. Le sale interne sono decorate con affreschi, stucchi, quadri, arazzi e sontuose scalinate, e sono arredate con mobili pregiati. Contemporaneamente si sviluppa il ceto borghese e con esso viene in parte modificata la struttura dell'abitazione. I locali si differenziano in base alla destinazione d'uso: ai piani superiori si trovano le stanze dei componenti della famiglia, mentre al primo piano i locali sono utilizzati per il lavoro e gli uffici. Il pianterreno, che in origine era utilizzato come laboratorio artigiano, diventa bottega e generalmente viene dato in affitto.
Nel XVIII secolo con la
rivoluzione industriale e con lo spostamento di masse dalla campagna
verso la città, nascono i quartieri operai dalle condizioni
igieniche disagiate. Essi sono costituiti da alloggi realizzati lungo le linee ferroviarie, vicino alle miniere
oppure intorno alle grandi fabbriche. Questi quartieri (i cui tipici
esempi sono gli slum inglesi o le banlieu francesi) sorgono spesso negli
spazi lasciati liberi dalle fabbriche, su terreni pieni di ceneri e
rottami, o lungo i corsi dei fiumi inquinati dagli scarichi delle
fabbriche. L'aria è irrespirabile, gli alloggi sono fatiscenti e sempre
più piccoli.
Nel Novecento l'uso del
cemento armato consente una costruzione in tempi rapidi. Diventa il principale materiale di costruzione degli edifici, contribuendo
alla loro standardizzazione, ma anche all'aumento della salubrità degli
edifici indipendentemente dalle classi sociali. Nasce il concetto di unità abitativa come
“macchina da abitare” e quindi a misura d’uomo (Le Corbusier).
Grazie al progresso della tecnologia degli impianti idrici e di
riscaldamento si costruirono case più confortevoli e con migliori
condizioni igieniche.
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